L’azienda agricola Podere Midolla
L’azienda agricola Podere Midolla si trova nelle tranquille terre del Montalbano, nella Toscana occidentale, in Italia. È qui che si dice che Leonardo da Vinci abbia passato gli anni della sua infanzia. L’azienda agricola Podere Midolla apparteneva, in origine, al bisnonno di Antonella Rastrelli. Tuttavia, venti anni fa era così malandata da non essere quasi più un’azienda agricola. Antonella rimase tristemente colpita dalle condizioni dell’azienda, e promise a se stessa che l’avrebbe riportata alla bellezza di un tempo. Lasciò il lavoro per coltivare gli ulivi con il metodo biologico.
Nel febbraio del 2008, Antonella ha terminato di ristrutturare gli edifici dell’azienda e ha avviato un agriturismo. Antonella voleva mantenere il più possibile la purezza della natura, per poterla lasciare in eredità alla generazione successiva. In seguito all’apertura dell’agriturismo, un dipendente di Shumei in Italia sentì parlare di lei. Quando si incontrarono, fu subito chiaro che Antonella era la persona più adatta per produrre un olio d’oliva di altissima qualità per il museo Miho in Giappone.
Il Podere Midolla è sito a 350 metri sul livello del mare, al riparo dagli attacchi della mosca olearia. Questa eccellente posizione lo rendeva idoneo alla sperimentazione del metodo dell’Agricoltura Naturale Shumei; così, Antonella e Shumei avviarono una collaborazione per la produzione di olio d’oliva.
L’azienda ha prodotto rese stabili di olive dal 2008 al 2013 senza utilizzare prodotti chimici di sintesi o fertilizzanti. Presto, il suo olio ha iniziato ad essere elogiato tutto il mondo. Come richiesto, l’olio d’oliva di qualità superiore arrivò al museo Miho, e fu molto apprezzato dai visitatori che si fermavano al ristorante del museo.
Nel 2014, sopraggiunse la prima grande difficoltà. La mosca olearia si diffuse in tutta la Toscana, e questa volta l’azienda agricola Podere Midolla non riuscì a sottrarsi al suo attacco. Le mosche mangiarono quasi tutte le olive dell’azienda, azzerando completamente il raccolto. Le olive non bastavano neanche per una sola bottiglia di olio.
Nel 2015, l’azienda riuscì a sconfiggere la mosca olearia, e riprese a produrre oli d’oliva di qualità eccellente. Tuttavia, l’azienda non riusciva a recuperare il volume del raccolto di olive. Nei due anni successivi, per quanti tentativi facessero, Antonella e i suoi collaboratori non riuscivano a capire perché non fossero in grado di produrre la stessa quantità di olive di prima.
L’azienda chiese quindi l’assistenza di Shumei. I dipendenti di Shumei esperti di agricoltura naturale fecero due scoperte:
- Poiché l’azienda agricola utilizzava macchinari e non adottava certi accorgimenti per la cura del terreno, il suolo si era indurito fino a smettere di respirare, impedendo la circolazione dell’aria e dell’acqua. Doveva essere riportato a uno stato naturale.
- Il metodo di potatura tradizionale non è adatto agli alberi cresciuti secondo il metodo dell’agricoltura naturale. Era necessario cambiare il metodo di potatura degli ulivi per permettere l’attivazione degli ormoni, facendo emergere la forza e il potenziale naturale degli alberi.
Da questa esperienza, Antonella ha imparato la filosofia del vivere con la natura e il rispetto verso di essa. Nonostante la diminuzione del raccolto, grazie alla comprensione e alla pratica della filosofia dell’agricoltura naturale, nel 2018 Antonella è riuscita a ottenere di nuovo il raccolto di un tempo.
Antonella fece un intervento durante il Congresso sull’agricoltura naturale di giugno 2016:
“Ho iniziato a praticare il metodo dell’Agricoltura Naturale Shumei nel 2008. Non sono in grado di provare scientificamente l’impatto del metodo dell’agricoltura naturale sulle mie colture. Tutto ciò che avviene nell’azienda agricola è frutto della natura, e non sta a noi prevenire o favorire questi eventi. Pensando agli anni trascorsi nel mio podere, è sorprendente notare che, nonostante gli ulivi invecchino sempre più, il sapore, l’odore, la qualità e perfino i valori nutrizionali dell’olio d’oliva sono tutti migliorati.”
L’olio d’oliva prodotto da Antonella attraverso il metodo dell’Agricoltura Naturale Shumei è davvero straordinario. La sua qualità è così eccellente che molti clienti lo ritengono superiore agli oli d’oliva biologici, e comprano volentieri diverse bottiglie alla volta; così, di solito prima dell’estate, l’olio disponibile viene già venduto tutto. Di fronte a questi risultati, l’efficacia dell’Agricoltura Naturale Shumei è evidente.
Con il metodo dell’Agricoltura Naturale Shumei è possibile produrre un olio d’oliva caratterizzato dalla più alta qualità. Di solito, per i primi anni, la transizione dall’agricoltura biologica non presenta problemi. Tuttavia, come affermato da Antonella, “l’agricoltura naturale significa cambiare il proprio cuore e la propria mente”. Fornisce occasioni e sfide per comprendere realmente che la natura insegna tutto ciò che c’è da sapere, e che ciascun individuo deve fare del suo meglio.
Praticare il metodo dell’Agricoltura Naturale Shumei non significa lasciare le colture a se stesse. Gli agricoltori e orticoltori devono osservare la natura, comprendere ciò di cui ha bisogno e agire di conseguenza. L’osservazione è il fattore più importante, e si basa sull’esperienza personale e sulle conoscenze. Un coltivatore non può riprodurre esattamente ciò che fanno altri agricoltori. Tutti devono osservare, capire cosa sta avvenendo e perché. L’osservazione permette alle persone di apprezzare la natura e il raccolto, dono di Dio.
Come afferma Antonella nel suo discorso: “Ammetto che, a volte, tutte le strade sono piene di ostacoli. Nonostante le difficoltà, tuttavia, il mio cuore è sempre pieno di speranza. Credo davvero che il metodo dell’Agricoltura Naturale Shumei possa rendere il mondo un posto migliore. “
Antonella ha lavorato molto per comprendere la natura, anche attraverso la creazione di collaborazioni nella Toscana occidentale. Oggi collaborano con lei altre cinque aziende agricole che si sono unite al progetto dell’Agricoltura Naturale Shumei, per un totale di 9.000 ulivi. Si tratta di un numero ancora piccolo, ma che continua a crescere, un ulivo alla volta.